Cannes, a sorpresa Zelensky in collegamento alla cerimonia d’inaugurazione: “Il cinema non resti muto. Serve un nuovo Chaplin”

Cannes, a sorpresa Zelensky in collegamento alla cerimonia d’inaugurazione: “Il cinema non resti muto. Serve un nuovo Chaplin”

Cannes, a sorpresa Zelensky in collegamento alla cerimonia d’inaugurazione: “Il cinema non resti muto. Serve un nuovo Chaplin”


La sorpresa che si ruba la scena. Perché nessuno fuori dagli organizzatori era a conoscenza del collegamento live con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, apparso sul grande schermo della cerimonia di inaugurazione del 75° Festival di Cannes. Ovvia standing ovation per lui da parte del pubblico che affollava il Grand Théâtre Lumière, a cui ha fatto eco l’applauso dalla sala Debussy che ospitava stampa e accreditati. “Il cinema non dovrebbe restare muto. L’odio alla fine scomparirà e i dittatori moriranno. Siamo in guerra per la libertà” ha detto fra le altre cose Zelensky, a perfetto agio davanti al mondo del cinema e dello show biz da cui proviene.

Non a caso ha aggiunto che servirebbe un “nuovo Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto” alludendo ovviamente al Grande Dittatore, uno dei capolavori del cineasta britannico tornato tristemente pertinente proprio dopo l’invasione russa dell’Ucraina. E la guerra in corso farà parlare ancora molto di sé, con l’inserimento del documentario Mariupol 2 del regista lituano assassinato Kvedaravicius – anche lui ricordato da Zelensky – e non solo. Ma tornando alla serata inaugurale, che ha visto presente anche molta Italia con Jasmine Trinca giurata internazionale, Valeria Golino presidente della Giuria di Un Certain Regard e l’intero cast di Esterno notte guidato dal suo regista Marco Bellocchio, emozioni sono arrivate anche dal discorso di uguaglianza e di pace di Forest Whitaker, premiato con la Palma d’Onore per la sua lunga e prestigiosa carriera, e da quello sulla missione del cinema di Vincent Lindon, presidente della giuria internazionale cui pure è stato tributato un omaggio.

A tutti non è sfuggito il grande ritorno delle sale piene, prevalentemente senza mascherine (solo alcuni tra gli spettatori hanno optato per la precauzione..), così come della città di Cannes invasa da turisti, ristoranti e locali densi di umanità come non li si vedeva ormai da due anni. Purtroppo, si sa, la pandemia è stata “sostituita” da un’orribile guerra ed è per questo, forse ed anche, che Thierry Fremaux ha scelto di inaugurare Cannes ’75 con un film di totale disimpegno. Final Cut – già titolato Z ma poi cambiato di titolo per evidenti assonanze con l’esercito russo invasore dell’Ucraina – di Michel HAZANAVICIUS è uno Zombie movie dal tono di commedia e dalle ambizioni di meta-cinema. Mix di generi, dai twist reiterati, certamente non banale (la prima mezz’ora è girata in un unico pianosequenza), Final Cut porta l’ambiguità lessicale del suo titolo internazionale sul campo gore-kombat tra zombie ed umani, ma probabilmente non segnerà la memoria di questa edizione festivaliera sulla Croisette, di certo non della sua inaugurazione che, come si è detto, ha avuto ben altri momenti per emozionarsi.

Sostieni ilfattoquotidiano.it:
portiamo avanti insieme
le battaglie in cui crediamo!

Sostenere ilfattoquotidiano.it significa permetterci di continuare a pubblicare un giornale online ricco di notizie e approfondimenti, accessibile a tutti.
Ma anche essere parte attiva di una comunità e fare la propria parte con idee, testimonianze e partecipazione.

Grazie
Peter Gomez


Sostienici ora


Pagamenti disponibili

Articolo Precedente

Esterno Notte, i 55 giorni di Aldo Moro nella opera seriale del maestro Marco Bellocchio. Anteprima mondiale a Cannes

next




Source link
di Anna Maria Pasetti
www.ilfattoquotidiano.it
2022-05-17 20:40:25 ,

Previous Il disastro aereo avvenuto nel sud della Cina a marzo sarebbe stato causato intenzionalmente, scrive il Wall Street Journal

Leave Your Comment